Delle nuove tecnologie informatiche, una che, a mio avviso, merita
un accenno particolare è l'ipertesto.
Grazie alla possibilità di mettere insieme testi, suoni, immagini,
filmati, le tecnologie multimediali portano all'utilizzo e alla riscoperta
di numerosi canali (uditivo, percettivo-motorio, ecc.) per favorire i
processi di apprendimento che con le metodologie scolastiche tradizionali
vengono di solito abbandonati. L'esito non è semplicemente un'addizione di
tecnologie ma si crea una nuova possibilità di gestire le informazioni. I
codici attraverso i quali la conoscenza può essere appresa ed elaborata,
diventano molteplici ed adattabili a soggetti con stili cognitivi diversi
e con limiti di vario genere.
L'ipertesto ha dei vantaggi per l'apprendimento, essi sono relativi alla
gestione dei tempi e dei ritmi di ogni singolo alunno. La caratteristica
principale dell'ipertesto è di consentire agevoli associazioni tra
elementi testuali per creare prodotti multimediali che associano codice
scritto ed esperienze sonore, audiovisive e grafiche.
In termini generali l'ipertesto può essere considerato come una rete
formata da unità di informazione, i cosiddetti nodi, e dai collegamenti
tra queste informazioni, i cosiddetti legami. Il computer permette
all'alunno di navigare attraverso i nodi scegliendo percorsi che
rispondono ai suoi bisogni di conoscenza.
Con la tecnologia ipertestuale si propone una nuova organizzazione dei
saperi: non più sequenziale e lineare come per la scrittura di libro, ma
aperta e associativa, senza inizio né fine, né un ordine prefissato interno.
Certamente la flessibilità del lavoro delle tecnologie informatiche offre
occasioni stimolanti e rispondenti al desiderio del conoscere.
L'esplorazione libera e il gioco rappresentano una strada alternativa
all'istruzione intesa come trasmissione intenzionale delle informazioni.
La possibilità che offrono i programmi di scrittura, inoltre, può dar modo
di esprimersi in maniera più vicina possibile a quella personale, nel
senso che il testo diviene plastico e modellabile in qualsiasi momento per
avvicinarsi sempre di più a quello che è il pensiero dell'alunno che scrive.
La presenza di questo nuovo modo di apprendere richiede anche la
ridefinizione della figura dell'insegnante. Figura più vicina a quella di
un Tutor; persona con un'elevata capacità comunicativa che conosce le
tecnologie, che guida gli allievi nei loro percorsi formativi,
consigliandoli a seconda dei loro stili di apprendimento.
La creazione di un ipertesto richiede la definizione di un percorso
progettuale, articolato ed organico che appaghi le curiosità dei ragazzi
che lo realizzano e che inneschi momenti di osservazione, di discussione e
di ragionamento favorendo l'apprendimento. Questo metodo si addice bene al
loro bisogno di conoscere ed esplorare il mondo che li circonda e a
portarli a comprendere e gestire la complessità della nostra realtà sociale.
Attualmente la didattica è sempre più influenzata dalla rivoluzione
tecnologica, ciò è particolarmente evidente nel sempre più vasto uso dei
computer nelle classi con l'intento di avvicinare i giovani alla realtà
dei nuovi linguaggi che caratterizzano la comunicazione, la cultura ed il
lavoro. Con il computer l'allievo si sente protagonista, vengono favoriti
i processi cognitivi, vengono sviluppate alcune abilità di pensiero.
Tutto ciò per gli alunni in situazione di handicap è ancor più valido. In
particolare l'ipertesto permette di organizzare meglio il loro lavoro
consentendogli di creare dei lavori interdisciplinari utili a favorire la
loro capacità di creare delle connessioni tra gli apprendimenti in alcuni
casi molto rigidi e settoriali. In secondo luogo, per ciò che concerne i
lavori di classe, l'ipertesto può essere un buon veicolo per migliorare la
socializzazione e l'integrazione di questi alunni.
La costruzione di un ipertesto implica un'organizzazione iniziale ben
strutturata. L'insegnante predispone il materiale, l'ambiente, le regole,
dà istruzioni, l'argomento, gli obiettivi.
Per esempio nella classe di Scuola Media, dove sono docente di sostegno,
dove è stato realizzato un ipertesto sul Friuli Venezia Giulia, l'alunno
in situazione di handicap, dopo una visita di istruzione ad Udine, ha
collaborato portando delle foto da lui scattate alla città. Egli ha
portato il proprio contributo ed è stato valorizzato.
L'altro lavoro ipertestuale realizzato dal ragazzo individualmente è
quello che ha come tema: Il legno. Il progetto coinvolge le materie di
scienze, ed. tecnica, ed. artistica. E' stato un itinerario interessante
che ha avuto lo scopo di far conoscere all'alunno questo materiale, le sue
origini, le sue utilizzazioni in ambiente sociale ed artistico.
Si è realizzato l'ipertesto dopo aver puntualizzato alcuni nodi principali:
I vari tipi di alberi
L'intervista al falegname
La realizzazione di un quadretto in legno riciclato
Tutto
è stato realizzato con testi scritti dall'alunno, fotografie scattate dall'alunno
e poi scannerizzate per essere inserite, scannerizzazione diretta di varie
cortecce di albero trovate nella zona; l'intervista al falegname, realizzata
con la telecamera, è stata riportata come testo scritto, ma poteva essere
inserita come filmato sonoro. Sono state fotografate le varie fasi per la
realizzazione del quadretto, l'alunno ha poi scritto la spiegazione per ogni
fase. Per completare il lavoro potevano essere inseriti anche dei brani musicali,
la cui scelta avrebbe coinvolto anche la disciplina inerente.
L'ipertesto
è il risultato di una serie di decisioni: regolazione della grandezza dei
nodi (paragrafi, immagini, sequenze musicali), disposizione delle connessioni,
permette un passaggio veloce da un nodo all'altro evitando di sfogliare pagine,
spostare pesanti volumi; appare come un testo malleabile che si piega a volontà
del lettore.
Sicuramente
il libro risulta insostituibile per certi versi, ma alcuni processi mentali
possono essere potenziati con le nuove tecnologie, e allora perché non usarle?