La foresta decidua illirica
La vegetazione consiste di foreste di carpino nero, carpinella,
orniello, roverella, cerro, farnia e olmo campestre; oltre a queste si
possono trovare classiche specie mediterranee come leccio, ginepro, albero di
Giuda, olivo, erica arborea e cisto, ben adattate al clima, con estati
calde e secche e inverni miti e piovosi. Le precipitazioni raggiungono
i 1000 mm lungo il confine tra Slovenia e Croazia, sulle montagne della
Bosnia e sulle Alpi Albanesi, ma scendono a meno di 700 mm nelle pianure.
Tra i mammiferi troviamo toporagni, pipistrelli, topo selvatico,
volpe rossa, scoiattolo rosso, tasso, sciacallo dorato e lince; tra gli
uccelli albanella reale, martin pescatore, gruccione e picchio rosso
minore, mentre l'aquila di mare, il lodolaio e il chiurlo vivono lungo la
costa. C'è un gran numero di rettili e anfibi come la salamandra,
il rospo comune e la raganella; la vipera cornuta e il proteo, che vive
nelle grotte carsiche, sono tipici di questa ecoregione.
È una delle regioni più popolose della Penisola
Balcanica, un'area in cui attriti politici ed etnici sono di recente
sfociati in guerra aperta. Le attività umane hanno causato una
frammentazione degli habitat originari che si trovano in diversi stati di
conservazione. La caccia, l'allevamento del bestiame, lo sbarramento dei
fiumi per irrigare i terreni per l'agricoltura, lo sfruttamento dei boschi
per il legname e il commercio clandestino di fauna selvatica hanno un
impatto molto pesante sull'habitat: il lupo, la lince e l'orso, un tempo
molto diffusi, oggi sono quasi estinti.
Valentina e Vanessa
Classe I B, Porpetto, 2001-02
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